Sessione 22 – Forme ibride di lavoro: soggettività, regolazione e rappresentanza

Coordinatori: ANNA CARRERI, Università di Verona e Università di Hasselt;  FEDERICA DE CORDOVA, Università di Verona; GIORGIO GOSETTI, Università di Verona; ROSANGELA LODIGIANI, Università Cattolica del Sacro Cuore

Da tempo gli studi sociologici parlano della pluralizzazione dei lavori per evidenziare la moltiplicazione sul piano fenomenologico delle tipologie di impiego (sotto il profilo contrattuale, della regolazione, della modalità di svolgimento, etc.). Oggi osserviamo che questo processo si sviluppa in una modalità che potremmo definire di “ibridazione” delle forme di lavoro. Con questo termine facciamo riferimento a tutte quelle forme a cavallo dei tradizionali confini che hanno caratterizzato il lavoro e che segnano una fase di riconfigurazione degli spazi e dei tempi del lavoro e della vita. Si pensi alle forme di lavoro miste che si stanno sempre più diffondendo, quali smart working, lavoro da remoto e home working a tempo parziale, o ancora al lavoro nomade digitale, così come a nuove forme di rapporto di lavoro che combinano il contratto dipendente con il lavoro autonomo. Numerosi studi di diverse discipline si stanno interrogando sulle nascenti condizioni di lavoro, ad esempio sotto il profilo delle dinamiche relazionali, del controllo da parte del management e dell’autonomia dei lavoratori, ponendo anche al centro la soggettività e i processi di sensemaking volti a costruire, talvolta in modo inedito, la cultura organizzativa e quella professionale. Gli esiti di questi processi non sono ancora chiari ma lasciano intravedere nuove fratture nel mondo del lavoro, in termini di partecipazione e capacità di voice, e il (ri)prodursi di asimmetrie, vulnerabilità sociali e disuguaglianze riferibili al genere, alla classe sociale, ai territori, etc. Seppur difficili da intercettare, nascono nuovi bisogni di rappresentanza e tutela che sollecitano il sindacato a riposizionarsi e innovare le proprie modalità d’azione, ad esempio riscoprendo la territorialità quale vettore di pratiche di prossimità, solidarietà e forme di protezione sociale che vanno oltre i confini aziendali.

La sessione accoglie contributi, sia teorici che empirici (quantitativi e qualitativi), volti ad esplorare le nuove forme di ‘lavoro ibrido’. Possibili temi di interesse includono, ma non sono limitati a:

  • Ricognizione di queste forme di ‘lavoro ibrido’ (quali settori, dimensioni aziendali, tipi di struttura, profili occupazionali, etc.) e individuazione di aspetti comuni e specificità
  •  Condizioni di lavoro e qualità della vita lavorativa (es. controllo, autonomia, dinamiche relazionali, etc.)
  • Soggettività e riconfigurazione dei tempi e degli spazi del lavoro e della vita
  • (Ri)costruzione della cultura organizzativa e professionale
  • ‘Lavoro ibrido’ e (ri)produzione delle asimmetrie (es. per genere, classe sociale, territori, etc.)
  • Regolazione di queste forme di impiego
  • Rappresentanza e tutela dei lavoratori (es. contrattazione collettiva, mobilitazione, strategie sindacali, forme di autoorganizzazione, etc.)

Contatti Coordinatori: Anna Carreri (anna.carreri@univr.it)
Federica De Cordova (federica.decordova@univr.it)
Giorgio Gosetti (giorgio.gosetti@univr.it)
Lodigiani Rosangela (rosangela.lodigiani@unicatt.it)

 

 

 

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