Sessione 5 – Dark side dell’organizzazione e delle tecnologie nei processi di trasformazione

Coordinatori: Maurizio Catino (Università di Milano Bicocca), Ivana Pais (Università Cattolica del Sacro Cuore), Lia Tirabeni (Università di Milano Bicocca)

Obiettivo di questa sessione è di analizzare il dark side dell’organizzazione, con particolare riferimento sia alle nuove tecnologie, sia alla fase di cambiamento e transizione. Gli studi organizzativi e del lavoro hanno privilegiato, tranne alcune eccezioni, lo studio delle organizzazioni legali e degli elementi più visibili delle organizzazioni. Il risultato è che, sebbene gli studi organizzativi abbiano un’utile cassetta di strumenti, categorie e concetti per studiare il dark side, il loro contributo rimane limitato.

Con dark side si intende un evento, un’attività o una circostanza che si verifica in un’organizzazione formale complessa, o è da essa prodotta, e che si discosta dai fini formali prestabiliti, dagli standard normativi o dalle aspettative producendo risultati subottimali.

Il dark side è prodotto sia intenzionalmente, attraverso comportamenti devianti (wrongdoing, misconduct, crimini d’impresa) che involontariamente, attraverso comportamenti conformi alle norme ma generatori di effetti non intenzionali e indesiderati (errori, incidenti, effetti perversi delle politiche, ecc.).

Gli studi sul dark side delle organizzazioni hanno evidenziato in molti casi la natura fisiologica della devianza organizzativa, restituendo un’immagine delle organizzazioni differente – seppur complementare – da quella classica di strumento razionale e meccanismo di coordinamento delle attività umane per la realizzazione di obiettivi (Vaughan, 1999; Palmer, 2012; Catino, 2013). Lo studio dei risultati sub-ottimali delle organizzazioni, dunque, non può limitarsi alla sfera dell’azione individuale, ma deve comprendere il contesto ambientale e organizzativo in cui l’individuo agisce. Alcuni autori hanno evidenziato il dark side di strutture e processi organizzativi con riferimento, ad esempio, alle decisioni manageriali (Boddy, 2006), alla cultura organizzativa (Van Rooij e Fine, 2018), all’innovazione (Zibarras, Port e Woods, 2008), Altri, hanno studiato la dimensione extra-organizzativa del dark side attraverso una prospettiva socioeconomica e in particolare il business internazionale (Batra, 2007), il capitale sociale (Graeff, 2009; Manning, 2010) e il transfer pricing (Sikka e Willmott, 2010). Infine, altri studiosi ancora, hanno sottolineato la necessità di adottare un approccio multi-livello allo studio del dark side delle organizzazioni e di analizzare l’interazione tra processi cognitivi, strutture e processi organizzativi e meccanismi istituzionali (Vaughan, 1999; Catino, 2013).

La ricerca sul dark side delle organizzazioni è particolarmente rilevante per analizzare e comprendere l’attuale fase di transizione. Infatti, le organizzazioni possono essere uno strumento che agevola le trasformazioni, ma il loro ruolo può anche essere quello – assai meno positivo – di generatori e catalizzatori di comportamenti e fenomeni devianti ed effetti perversi. Se, da un lato, vi sono coloro che enfatizzano la natura aperta, democratica e innovativa delle organizzazioni, così come la loro capacità di generare valore per la società e di configurarsi quindi come strumento di liberazione, numerose sono le posizioni critiche che, al contrario, interpretano le organizzazioni come mezzo di oppressione e controllo sociale, ulteriormente potenziato da tecnologie digitali sempre più pervasive (Braverman, 1974; Fleetwood e Ackroyd, 2004; Thompson e O’Doherty, 2009; Zuboff, 2019). Da questo punto di vista, alcuni casi eclatanti (si pensi, ad esempio, a Uber o Amazon) hanno reso evidente l’importanza di studiare gli aspetti più oscuri delle organizzazioni.

La sessione

Qual è dunque il ruolo dell’organizzazione e, in particolare, il ruolo del suo lato dark, nella transizione che stiamo vivendo? Questa è la domanda da cui desideriamo partire. La sessione vuole tematizzare, in particolare, il lato oscuro delle organizzazioni e il ruolo giocato dalle tecnologie nell’enfatizzare (o meno) tale lato innescando, per esempio, inedite dinamiche di potere e controllo e/o inasprendo processi di sorveglianza e automazione spinta. In sintesi, la sessione accoglie contributi teorici ed empirici che, da prospettive e con metodologie diverse, analizzino il ruolo del dark side(s) dell’organizzazione nei processi di trasformazione. Alcune domande a cui la sessione invita a rispondere sono le seguenti:

  • Come si configura il complesso rapporto tra dark side dell’organizzazione, tecnologia e processi di trasformazione?
  • In quale modo gli aspetti tecnologici possono influenzare il dark side delle organizzazioni?
  •  In che modo il dark side dell’organizzazione si offre come vincolo o, al contrario, come opportunità per la transizione?
  • Quando il dark side si trasforma in bright side?
  • Quali metodologie e approcci teorici per studiare la relazione fra dark side dell’organizzazione e nuove tecnologie?
  • In quale modo alcune caratteristiche dell’organizzazione (es. decentramento organizzativo, esternalizzazioni, relazioni di lavoro, ecc.) possono favorire wrongdoing e misconduct nelle imprese come, ad esempio, frodi fiscali, illeciti nell’assegnazione dei sub-appalti, corruzione ed altri forme di devianza?

Contatti dei coordinatori: Maurizio Catino (maurizio.catino@unimib.it); Ivana Pais (ivana.pais@unicatt.it); Lia Tirabeni (lia.tirabeni@unimib.it)

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