Sessione 2: Lavoratori deboli in contesti forti? Il lavoro nelle economie urbane in trasformazione

Coordinamento:

Alberta Andreotti
Università di Milano-Bicocca
alberta.andreotti@unimib.it

Ivana Fellini
Università di Milano-Bicocca
ivana.fellini@unimib.it

Gemma Scalise
Università di Milano-Bicocca
gemma.scalise@unimib.it


Call for papers


Le aree metropolitane, in particolare quelle di medie e grandi dimensioni, sono più attrattive e dinamiche di altri territori non solo per la maggiore propulsività economica legata alla concentrazione di grandi aziende in settori innovativi e alla capacità di attirare forza lavoro qualificata, ma anche per il protagonismo che esprimono nei processi di innovazione sociale, politica ed economica, drivers delle trasformazioni contemporanee. Tra le dimensioni che concorrono alla particolare configurazione dell’economia delle città, lo sviluppo del ‘settore degli eventi’ ha assunto un ruolo centrale. Per fare alcuni esempi, richiamiamo nel rappresentativo caso milanese le varie design, food, wine, fashion week che si susseguono e talvolta sovrappongono a festival e all’organizzazione di mega eventi (es. Expo, giochi Olimpici) che mobilitano numerosi attori, risorse e lavoratori.

La letteratura considera gli eventi una strategia di crescita e rilancio economico, nel quadro della sempre maggiore competizione tra le città, privilegiando l’analisi della governance e dell’impatto economico. Molto poco esplorate sono invece le conseguenze socio-economiche degli eventi sulla città e i suoi abitanti, a partire dalla definizione di un’area occupazionale che coinvolge numerosi lavoratori e imprese, caratterizzata da un particolare funzionamento e da condizioni di lavoro estremamente flessibili e strutturalmente discontinue. Il dibattito sulla polarizzazione socioeconomica delle città globali e delle strutture occupazionali ha messo a tema la crescita degli occupati nei servizi a bassa qualificazione quale tratto distintivo delle economie metropolitane, senza però considerare le specificità di questa realtà e dei diversi settori coinvolti.

La sessione si propone di raccogliere contributi di carattere empirico, anche in prospettiva comparata, che, adottando metodologie diverse, approfondiscano:

  • l’organizzazione produttiva e il funzionamento dei settori che compongono la filiera degli eventi (es. tempo libero, cultura, turismo, moda, sport, ospitalità, ristorazione, ecc.);
  • le strategie di reclutamento/selezione dei lavoratori, il ruolo delle agenzie di intermediazione, i percorsi di accesso e formazione, le condizioni e la qualità del lavoro, il ruolo della fiducia e della reputazione;
  • le caratteristiche dell’occupazione e degli occupati, il lavoro tra regolazione formale e informale, il ruolo delle comunità professionali e della rappresentanza;
  • le strategie di fronteggiamento della flessibilità e della discontinuità e le carriere occupazionali;
  • l’influenza dei fattori istituzionali e delle politiche di regolazione.
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