Sessione 8 – Professioni e occupazioni in e per una società che cambia

Stefano Neri (Università di Milano)

Elena Spina (Università Politecnica delle Marche)

Giovanna Vicarelli (Università Politecnica delle Marche)

 

Partendo dalle riflessioni emerse nel panel “Professioni in transizione e crisi pandemica” del Convegno SISEC 2022, incentrato sulle trasformazioni endogene ai gruppi professionali, nel presente convegno SISEC 2023 si intende portare l’attenzione su come le professioni (e le occupazioni più in generale) si stiano muovendo in risposta ai grandi processi trasformativi che si profilano nelle società contemporanee a seguito della crisi pandemica, dei conflitti geopolitici, della transizione ecologica.
In questo quadro, si intende portare l’attenzione, da un lato, sui cambiamenti che stanno vivendo le professioni e i gruppi occupazionali in una società in trasformazione. Si vogliono indagare, ad esempio, le dinamiche che, all’interno di uno stesso gruppo e/o tra essi, stanno dando origine a nuovi profili e/o a nuovi segmenti di lavoro, al rimodellamento delle relazioni di potere o a nuovi posizionamenti economici e di status.
Dall’altro, si vuole provare a capire quale sia il contributo che le professioni/occupazioni stanno sviluppando per il cambiamento sociale: quale riflessività, ad esempio, stanno elaborando sulle trasformazioni in atto o future; in che misura stanno progettando nuove strategie occupazionali; come si stanno organizzando in termini di voice e/o di azioni di lobbying.

La logica che sottende l’organizzazione del panel va nella direzione di superare le frontiere disciplinari. Si auspica pertanto il coinvolgimento di studiosi di discipline diverse (l’economia, la scienza politica, la storia economica, le discipline giuridiche, la demografia, le scienze cognitive, le behavioral sciences contemporanee), ma anche di sociologi economici i cui campi di interesse non ricadano necessariamente nella sociologia delle professioni (mercato del lavoro, welfare ecc.) nell’idea che attraverso l’interdisciplinarietà, interna ed esterna, si possa essere maggiormente in grado di intercettare i cambiamenti culturali e strutturali che si vanno prefigurando.

 

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