Sessione 9: In mezzo ma lontane? Le città medie nel policentrismo italiano

Coordinamento:

Filippo Barbera
Università di Torino
filippo.barbera@unito.it

Angelo Salento
Università del Salento
angelo.salento@unisalento.it


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Migliaia di piccoli Comuni, poche grandi città, molte città medie, conurbazioni, coste, colline e montagne, aree interne, aree vaste dove città e campagna si tengono senza soluzione di continuità, sistemi territoriali bio-regionali. La varietà territoriale o policentrismo è il tratto unificante di un Paese unito dalla diversità. Senza la consapevolezza del policentrismo si ha solo spazio falsamente omogeneo, immobile e vuoto, da disciplinare con scelte “per la competitività” che, in realtà, privilegiano i centri. In questo quadro, è sociologi, economisti, geografi e urbanisti hanno di recente focalizzato l’attenzione sull’Italia-di-mezzo (Si veda F. Curci, A. Kërçuku, A. Lanzani, F. Zanfi, “Italia di mezzo: The emerging marginality of  intermediate territories between metropolises and inner areas”, Region, 10, 1, 2023, pp. 89-112). Come tutte le categorie residuali, anche l’Italia di mezzo è fatta di componenti molto diverse. Questa sessione si focalizza sulle città medie, in gran parte corrispondenti ai poli provinciali, diverse dal punto di vista demografico ed economico, spesso perni funzionali di sistemi locali attraversati da flussi globali (cfr. F. Barbera, F. Lacqua (a cura di), Né grandi né piccole. L’Italia delle città medie, in Il Mulino, supplemento al n. 4/2022). Città medie che faticano a svolgere il ruolo di perni di area vasta, in quanto hanno perduto margini di autonomia, risorse e legittimazione politica allargata oltre i ristretti confini amministrativi. Comuni di taglia media in difficoltà economiche e sottoposti a tagli nei trasferimenti, che si finanziano con crescenti concessioni sull’uso dei suoli contrattate da una condizione di debolezza. Come con l’uso solo tattico e per “fare cassa” delle società multiservizi che gestiscono parti importanti dell’economia fondamentale dei luoghi. Città spesso ricche di piccole e medie imprese, di esperimenti di innovazione economica e sociale; ma anche in dissesto finanziario e incapaci di guidare l’azione collettiva locale in modo mission-oriented. La sessione è rivolta a paper che indaghino il ruolo dell’Italia di mezzo, con particolare riferimento al tema delle città medie e del loro rapporto con il contesto territoriale di riferimento, in relazione al governo dei flussi, alle logiche di sviluppo e insediative, alla capacità amministrativa e di governo, alle difficoltà dell’azione collettiva, al tema delle infrastrutture fondamentali e ai processi di innovazione economica e sociale.

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