Sessione 24 – Nuove direzioni della formazione permanente fra rivoluzione industriale, digitalizzazione e disuguaglianze

Sonia Bertolini, Università di Torino

Valentina Goglio, Università di Torino

 

Il ritmo e l’intensità del cambiamento del contesto socio-economico globale pone una sfida cruciale alla formazione: identificare le competenze per il lavoro del futuro.

Una argomentazione quasi incontrastata sulla 4° rivoluzione industriale riguarda la necessità di maggiori e migliori competenze a tutti i livelli della forza lavoro (OCSE, 2019a, 2019b, Neufeind, O’Reilly e Ranft, 2018).

Ma come i lavoratori acquisiscono formazione e competenze? E poi, quali competenze per quali lavoratori?

Le conseguenze della trasformazione digitale sull’occupazione e sulla qualità dei posti di lavoro sono ampiamente studiate (Autor, Levy, & Murnane, 2000; Goldin & Katz, 2009; Murphy & Oesch, 2018). Tuttavia, molta meno attenzione viene rivolta ai bisogni e alle strategie che questi lavoratori adottano per far fronte alla domanda di competenze associata a tale trasformazione del lavoro.

Gli studi dell’OECD evidenziano che sistemi efficaci di Lifelong Learning rivestono un ruolo fondamentale per il reskilling e upskilling della forza lavoro nei prossimi anni. Tuttavia, i sistemi di apprendimento degli adulti nei paesi dell’OECD presentano un’elevata eterogeneità tra paesi e diverse criticità (Durazzi & Geyer, 2019; OCSE, 2019a). Permangono questioni aperte che ostacolano la riqualificazione e il miglioramento delle competenze dei lavoratori

Il periodo pandemico inoltre, ha favorito la diffusione (e la legittimazione) di strumenti online di lifelong learning (es. corsi online, MOOCs) potenzialmente in grado di raggiungere un numero maggiore di potenziali utenti e ridurre le barriere fisiche alla partecipazione a attività formative. Tuttavia, non è ancora chiaro se e in che modo queste nuove opportunità possano intercettare nuovi segmenti di lavoratori e accrescere la partecipazione o se invece tendano a replicare i tradizionali assi di svantaggio.

Infine, il moltiplicarsi di strumenti di formazione online contribuisce ad estendere ulteriormente il cambiamento di prospettiva -sancito anche dal cambio terminologico fra ‘education’ e ‘learning’- che porta a far ricadere sui soli lavoratori la responsabilità e i possibili rischi della formazione continua.

A fronte di questo quadro la sessione invita studiose e studiosi a proporre contributi teorici ed empirici, sia qualitativi che quantitativi che affrontino i temi sopra citati e ruotino intorno alle seguenti domande:

  • Come variano i processi di formazione permanente (lifelong learning) in risposta alle trasformazioni del mondo produttivo?
  • Gli effetti della transizione al digitale nel campo della formazione, prima e dopo la pandemia?
  • Formazione ed inclusione: a che punto siamo?
  • Come variano le politiche per la formazione continua e quali sono i rischi emergenti di esclusione sociale?
  • Come formare le competenze dei giovani in ingresso nel mercato del lavoro?
Posted in Uncategorized.