Coordinamento:
Maura Benegiamo
Università di Pisa
maura.benegiamo@unipi.it
Guido Cavalca
Università di Salerno
gcavalca@unisa.it
Marco Marrone
Università del Salento
marco.marrone@unisalento.it
Call for papers
La transizione verso nuovi paradigmi sostenibili sta ormai profondamente ridisegnando assetti produttivi e direttrici di sviluppo a livello globale. Tali trasformazioni avvengono però nel quadro di sistemi economici locali spesso strutturalmente segnati da disuguaglianze sia di natura socio-economica che territoriale, oltre che dagli impatti sempre più evidenti della crisi climatica. È questo soprattutto il caso di territori caratterizzati da realtà produttive fragili e da importanti carenze infrastrutturali, aggravati da degradazioni ambientali talvolta irreversibili, una profonda recarizzazione del lavoro e un costante indebolimento delle relazioni industriali.
Proprio le intersezioni di queste dimensioni ci appaiono decisive per comprendere le conseguenze della transizione ecologica nelle sue varie declinazioni e scale. In particolare, ci sembra necessario analizzare come questa stia riconfigurando le relazioni tra lavoro e territori con esiti ben diversi sul piano dell’occupazione, della gestione dei processi di innovazione e delle diseguaglianze sociali e territoriali. La call vorrebbe quindi ospitare interventi di carattere empirico e teorico, critico o esplorativo, che ragionino in particolare su alcune delle principali traiettorie della transizione ecologica in atto:
a) sulle innovazioni indotte nel settore industriale, come ad esempio quello dell’industria automobilistica in ragione del passaggio all’auto elettrica, in termini di tecnologie e di nuovi modelli di produzione e occupazione;
b) nell’ambito delle infrastrutture energetiche, con lo sviluppo di alternative, quali ad esempio le fonti rinnovabili, non prive di contraddizioni rispetto al loro impatto sui territori;
c) nel campo dell’agricoltura e delle produzioni agroindustriali più in generale, soprattutto in relazione alla polarizzazione sempre più evidente tra produzioni di qualità e industriali e tra le rispettive forme di organizzazione del lavoro.