Sessione 22: A Ticket to Nowhere? Traiettorie lavorative e vulnerabilità nelle industrie creative

Coordinamento:

Giulia Cavallini
Università di Firenze
giulia.cavallini@unifi.it

Rebecca Paraciani
Università di Bologna
rebecca.paraciani2@unibo.it

Dario Raspanti
Università di Firenze
dario.raspanti@unifi.it


Call for papers


Le industrie culturali e creative (ICC) sono considerate come uno dei motori economici del XXI secolo e come un ambito dove il lavoro può configurarsi come uno spazio di libertà e autorealizzazione (Hesmondhalgh e Baker 2013; McRobbie 2016). Tuttavia, la sociologia del lavoro ha mostrato le condizioni di vulnerabilità dei lavoratori e delle lavoratrici delle ICC (Bellini et al. 2018; Taylor e Luckman 2018;) e le forme di esclusione che li/le investono (Banks 2017; Conor et al. 2015; Pulignano et al. 2023). Tra le cause individuate si trovano basse retribuzioni, forme precarie o gratuite di impiego (Ross 2009; Brook et al. 2020) all’interno di modalità organizzative project-based (Peticca-Harris et al. 2015), carriere discontinue, chiamate anche “portfolio careers” (Ashton 2015; Gold e Fraser 2002; Stokes 2021), basate sull’economia della reputazione che premia le capacità di self-branding (Gandini 2016), e la difficoltà delle organizzazioni sindacali a rappresentarne gli interessi (Dorigatti et al. 2022). A seguito dell’emergenza pandemica iniziata nel 2019, tali forme di vulnerabilità sono venute alla luce con maggior forza (Bataille et al. 2020).

La sessione vuole invitare contributi che studino, a livello empirico e teorico, il fenomeno della moltiplicazione delle forme di lavoro nei settori creativi che mettono fine al modello job-for-life, da un punto di vista strutturale, soggettivo o relazionale e che evidenzino il nesso tra traiettorie di lavoro e vulnerabilità. Sono particolarmente graditi contributi che riflettano su:

  • i fattori significativi che influenzano le sfide affrontate dai lavoratori e dalle lavoratrici della creatività, come le dimensioni del genere e dell’età;

  • le differenze nelle traiettorie e nell’esperienza della vulnerabilità dei professionisti high- e low-skilled (senso del lavoro, della gratuità, reputazione);

  • l’osmosi tra lavoro dipendente e indipendente e plurioccupazioni;

  • l’influenza dell’organizzazione del lavoro project-based sulle condizioni di lavoro;

  • il ruolo delle comunità professionali;

  • l’eterogeneità dei tipi di vulnerabilità nelle ICC;

  • il ruolo delle nuove e delle vecchie forme di rappresentanza collettiva.

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